I linguaggi dei Social Media

I linguaggi dei Social Media

È normale sentirsi dire oggi: “scrivimi su Facebook”, “hai un profilo Linkedin?”, “vai su Instagram che ti #messaggio”…

Questi i nomi delle piattaforme sempre più presenti nella quotidianità sociale.

Al giugno 2017, i dati di presenza degli utenti attivi sui Social Media fanno ben comprendere l’importanza di conoscere in modo approfondito questo “nuovo mondo”:

  • Facebook: 2 miliardi
  • Youtube: +1miliardo
  • Twitter: 382 milioni
  • Linkedin: 106 milioni
  • Whatsapp: 1,2 miliardi

Nella quotidianità i social media diventano sempre più influenti, trasformando l’uso della grammatica e del linguaggio (che è diventato quello della rete), dove ogni piattaforma ha le sue specificità: Facebook, ad esempio, è molto diverso da Twitter e Instagram.

Il primo passo, per entrare nel “nuovo mondo”, consiste nell’analizzare le 2 principali forme di comunicazione tipiche dei social media, per comprenderne l’importanza nel mondo digitale:

  1. Immagini (Visual Storytelling)
  2. Parole (Copywriting)

 

Alla base di tutto c’è la Condivisione

L’azione di condividere un messaggio sui Social Media prevede un’interazione fatta di parole e/o immagini (inclusi i video).

La tendenza a utilizzare le reti sociali, come scambio informativo, è in forte crescita grazie (soprattutto) alle innumerevoli condivisioni di informazioni dei più giovani.

Dal 2016, secondo l’indagine annuale dell’Istituto Reuters di studi sul giornalismo, i social network superano la TV come fonte di notizie.

Più del 51% degli intervistati ha dichiarato di usare i social media come fonte di news ogni settimana (Facebook è stata dichiarata la fonte principale più importante).

Inoltre, emerge dal rapporto che la metà degli utenti di Internet usa piattaforme come Facebook o Twitter per accedere alle notizie, e lo fa principalmente da dispositivi mobili.

Si tratta di una trasformazione epocale del modo di scrivere e concepire le notizie per numeri elevatissimi di persone, che hanno cambiato e stanno cambiando le loro abitudini di lettura.

 

 

Cura delle immagini (Visual Storytelling)

Le immagini ricoprono un ruolo importante nella vita di tutti noi: siamo circondati da insegne, cartelli pubblicitari, fotografie.

La comunicazione visiva è indubbiamente più diretta rispetto alle parole.

Il linguaggio delle immagini è universale, infatti:

  • Le statistiche dicono che il 90% delle informazioni trasmesse tramite immagini sono ricordate più facilmente dal cervello umano
  • I processi neurali del cervello permettono di visualizzare 60.000 volte più velocemente le immagini
  • le immagini ottengono più visite, mi piace, condivisioni sui social media

Sui social media le immagini hanno la meglio sulla parola: attirano curiosità, catalizzano l’attenzione e risultano maggiormente visibili.

Il 60% dei contenuti postati sui social (secondo le statistiche) è composto da immagini. I contenuti visivi sono maggiormente assimilabili dagli utenti, sono veloci ed intuitivi.

Infatti, chiunque si prefigga l’obiettivo di ottenere interazioni tramite internet, deve puntare su una strategia abbastanza potente di comunicazione visiva.

Assodato che le immagini catturano l’attenzione in maniera maggiormente significativa rispetto alle parole, è opportuno capire che, per creare contenuti visivi accattivanti e di forte impatto, è necessario seguire regole e norme ben definite al fine di ottimizzare il risultato desiderato.

Per quanto possa essere meraviglioso un messaggio, o contenuto, realizzato con cura per una pubblicazione, la mancata ottimizzazione dell’immagine che lo accompagna potrebbe essere deleteria.

 

 

Cura della parole (Copywriting)

Indipendentemente dall’estetica del proprio spazio social, o dai mezzi adottati per aumentare le condivisioni, il contenuto rimane un protagonista importante.

Per attirare l’attenzione del lettore, sempre più “distratto” dalle innumerevoli informazioni, il messaggio deve essere chiaro, esplicativo e arricchito da elementi che aiutino il lettore a contestualizzarlo.

Titoli, sottotitoli, paragrafi, grassetti, parole chiave, immagini e formule di scrittura acquisiscono un’importanza sempre più evidente, pensati per un ambiente (online) dove la “confezione” deve essere differente per essere efficace.

Creare pubblicazioni nei social, con un’ottica solamente quantitativa nel tentativo di intercettare interazioni, è una strategia debole. Meglio invece limitare le ripetizioni fornendo contenuti eccellenti. A funzionare sono temi emozionanti e interventi dall’ironia tutt’altro che banale, l’effetto nostalgia e altro ancora.

I social media sono un canale previlegiato di informazioni: la velocità del cambiamento dei mezzi di condivisione ci porta a osservare continuamente l’evoluzione di queste nuove forme linguistiche, che creeranno messaggi più selettivi e, forse, anche più sofisticati.

Essere presenti in questo ambiente è la chiave per leggere e comprendere il futuro sociale.